Omicidio passionale, dramma della gelosia, raptus di follia: sono questi alcuni termini usati dai media per raccontare la morte delle donne e la violenza nei loro confronti da parte degli uomini. E allora gelosia, passione, amore non corrisposto diventano quasi le giustificazioni nei confronti della violenza.
Mariti, fidanzati, ex amanti respinti ai quali vengono quasi riconosciute delle attenuanti e d’altronde il linguaggio usato richiama un passato non troppo lontano in cui per il delitto d’onore compiuto dagli uomini per punire le condotte ‘disonorevoli’ delle donne erano previste proprio le attenuanti contenute nel Codice Rocco, abrogato solo nel 1981.
E allora può succedere che proprio a partire da un linguaggio non idoneo ci si focalizzi sulle frustrazioni dell’uomo che “non poteva più vivere senza di lei” e si cancellino i desideri delle donne vittime. Proprio di questo si parlerà nel corso della tavola rotonda organizzata dall’UDI (Unione Donne Italiane) di Genova e prevista venerdì 13 ottobre alle 16.30 nella sala conferenze dell’Alliance Francaise in via Garibaldi 20.
Si confronteranno sul tema della rappresentazione della donna Caterina Grisanzio dell’Udi di Genova, Claudia Bini, avvocatessa del Foro di Siena, la giornalista Erica Manna e la regista teatrale Laura Sicignano.
Stereotipi e vittimizzazioni che non aiutano a fare luce su un fenomeno che è soprattutto culturale che colpisce prima di tutto le vittime e ha conseguenze sull’intera comunità.